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ACHILLE PLATTO – Il ricordo dell’amico e collaboratore Amedeo Belotti

12 Agosto 2023

ACHILLE PLATTO

Mi sono incontrato con Achille nell’Ottobre del ‘73 per “mettere a terra” l’idea di ricordare il colpo di Stato in Cile, del settembre dello stesso anno. In poco tempo Achille scrive “La poesia non si fucila”, messo in scena a cura del “Gruppo Sperimentale Teatro Due Chiari”, con la regia del sottoscritto. Lo spettacolo è replicato, per molte sere, nel Salone Marchettiano, trasformato da sala del Consiglio Comunale in un teatro improvvisato. Inizia Per Achille una lunga e strepitosa carriera di scrittore e di attore.

Achille già da due anni lavora ad un testo: “Bibbiù”, lettura “primaria” di alcuni brani dell’antico e Nuovo Testamento.
“Bibbiù” va in scena, con centinaia di edizioni, sia in forma di monologo che in forma teatrale. Con questo testo Achille viene riconosciuto, dalla critica, come il più importante scrittore in dialetto bresciano del ‘900.

Subito dopo ecco apparire sul palcoscenico un’altra grandissima e profonda opera teatrale di Achille Platto: “Va ricurdif le sere che daquàem”, analisi dettagliata e premonitrice del disfacimento di un determinato mondo, a seguito del boom economico. Lo spettacolo, per il “Gruppo Sperimentale Teatro Due Chiari” e regia del sottoscritto, ottiene, nelle sue innumerevoli repliche, un enorme successo di critica e di pubblico.

La mia collaborazione con Achille prosegue con “Urèce de azen”, lettura agrodolce del mondo scolastico della provincia contadina. Un sapiente mix di contraddizioni, resilienza, episodi di vita quotidiana. Spettacolo, ancora una volta, messo in scena dal “Gruppo Sperimentale Teatro Due Chiari”.

Dopo alcuni anni di pausa la mia collaborazione con Achille riprende con l’opera teatrale “Oddio, son cose anche divertenti”, per il “Teatro Instabile Chiari”; una complessa lettura della vita di coppia, con continui riferimenti alla guerra mondiale, all’immigrazione, ai “bei tempi passati”, ai problemi della quotidianità, alle incognite del futuro, alla incomprensione delle vicende politiche. Analisi crudele e critica di chi vive nel presente con la testa rivolta al passato.

Platto, nella sua lunga carriera, scrive e porta in teatro: “Liunfant”, “Dale ses ale nof”, “I signori sono in casa”, “Aqua trobia”, “Sacra familia”, “Il vetro del cielo”, “Una barboncina alla corte degli umani”, “Stefano Antonio Morcelli”.

Ora l’amico Achille recita le sue stupende opere in altri teatri, di fronte a un nuovo pubblico che, di certo, lo omaggerà con lo stesso affetto di quando recitava per noi.

Ciao.
Amedeo Belotti
Agosto 2023

 

Autore

Belotti Amedeo

Titolo

Achille Platto

Data

2023

Tecnica

Mista su carta Fabiano grana fine, cm 45×32, gr. 300

  • Pennarelli ad alcol Winsor e Newton
  • Colori acrilici Maineri
  • Matite acquarellabili Caran D’Anche
  • Vernice finale Liquitex
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